TELOMERI: ALLUNGARLI PER ALLUNGARCI LA VITA

Elisabeth Blackburn, NOBEL 2009 per le scoperte sulla telomerasi e il suo ruolo nel processo di invecchiamento, ci racconta come sia possibile conservarci attivi e in buona salute più a lungo possibile proprio a dispetto dell’avanzare dell’età e dei pregiudizi che accompagnano l’invecchiamento, argomento da noi largamente trattato nel nostro libro Menopausa il tempo ritrovato – guida medica e naturale  e di cui presto potrete leggere in un altro libro totalmente dedicato ad un’alimentazione salubre.
Come?
Preservandoci dall’accorciamento dei telomeri, minuscole porzioni di DNA che rivestono la parte finale dei cromosomi, principali responsabili di invecchiamento patologie croniche degenerative.
Tale processo non è affatto irreversibile e ciascuno di noi può attivarsi per rallentarlo.
Alcuni alimenti e integratori giovano alla salute dei telomeri, mentre altri no.
Un’alimentazione che includa antiossidanti, vitamine liposolubili e omega 3 fa bene ai telomeri e riduce lo stress ossidativo, l’infiammazione e l’insulino resistenza, fattori che accorciano l’età della salute.
Uno fra i primi nemici cellulari è l’infiammazione.
Infiammazione e telomeri sono in un rapporto di distruzione reciproca, le cellule con i telomeri danneggiati o corti inviano segnali pro infiammatori che inducono il sistema immunitario a rivoltarsi contro se stesso (autoimmunità) e danneggiare tessuti in tutto l’organismo.
Mantenere bassi i livelli glicemici riduce subito l’infiammazione perché non appena il glucosio entra nel sangue aumenta le citochine, messaggeri dell’infiammazione.
UNA INTEGRAZIONE SPECIFICA E PERSONALIZZATA AIUTA A MANTENERE LA SALUTE A LUNGO
La morte delle cellule ci avvicina sempre più alla fine della vita, quindi comprendere il perché le cellule muoiono e cercare di fermare questo dannato processo, è essenziale per la nostra longevità e il nostro stato di salute.
Innanzitutto spieghiamo che le cellule possono perire a seguito di due processi distinti, la necrosi e l’apoptosi.
Si parla di necrosi quando il danno cagionato alla cellula è immediato o promosso da fattori esogeni (traumi fisici o chimici) o endogeni (ad opera delle nostre difese immunitarie). Per fare un esempio, quando un virus entra nelle membrane cellulari, i linfociti per distruggerlo, devono uccidere anche la cellula.
Si parla di apoptosi quando la cellula attiva il suo protocollo di autodistruzione, non essendo più in grado di auto-ripararsi.
I danni vengono cagionati alle cellule da vari fattori:
Ipossia e ischemia causano problemi circolatori e respiratori.
Agenti fisici come elettricità, temperatura, pressione, radiazioni e traumi meccanici.
Agenti chimici, agenti infettivi (virus, batteri e parassiti).
Reazioni immunologiche (malattie autoimmuni).
Difetti genetici e disturbi nutrizionali (eccessi o deficienze di sostanze come vitamine e sali minerali).
Tutti questi fattori e loro danni potrebbero risultare irreversibili, causando la necrosi o partecipare allo stress cellulare (radicali liberi) che porterà all’apoptosi della cellula.
Nel caso della necrosi, la cellula è distrutta ed il citosol (e tutto il materiale in esso contenuto) è riversato nella matrice extracellulare, la quale attiverà una risposta infiammatoria (per richiamare i fagociti), per rimuovere le scorie (salvo che la cellula non venga distrutta direttamente da un linfocita che la ingerirà).
Nell’apoptosi la cellula si suddivide in piccoli sacchi (composti dalla membrana cellulare), che sono poi fagocitati o dalle cellule vicine o dai fagociti (senza però generare attività infiammatoria, bensì producendo radicali liberi).
ll nostro obiettivo dovrebbe essere di cercare di ammalarci il meno possibile aumentando le difese immunitarie capaci di combattere virus e batteri, di evitare fattori chimici (come il fumo, lo smog o l’inquinamento da metalli pesanti), di evitare le malattie autoimmuni (con la giusta alimentazione), di evitare i problemi circolatori e respiratori (evitando le malattie degenerative), traumi fisici, ma soprattutto cercando di non recare danni, talmente irreparabili da costringere la cellula all’apoptosi.
Vediamo nello specifico le conseguenze e i risultati di questa scelta cellulare.
PERCHÉ LE CELLULE SCELGONO DI MORIRE?
Come già detto, la cellula cerca in ogni modo di sopravvivere, ma quando i danni sono superiori alle sua capacità di riparazione, per il bene della collettività (del nostro corpo) decide di suicidarsi.
Gli insulti possono riguardare la membrana cellulare, i mitocondri o il nucleo.
I danni alla membrana cellulare dipendono dai radicali liberi, dalla mancanza di sostanze nutritive (alcuni grassi come gli omega 3 sono i migliori per la costruzione della membrana), dalla continua depolarizzazione della cellula, dal continuo raggrinzimento e dal rigonfiamento cellulare.
I danni causati al nucleo della cellula sono indotti sostanzialmente dai radicali liberi (circa 10.000 “insulti” giornalieri). Questo è il motivo principale della formazione di cellule tumorali.
I danni ai mitocondri (principale motivo dell’apoptosi) sono cagionati dai radicali liberi, prodotti durante la respirazione cellulare e da altri processi chimici del corpo.
In tal caso si parla di disfunzione mitocondriale, che oltre a degradare questo organello, causa un aumento della produzione di radicali liberi (prodotti dalla maggiore inefficienza del mitocondrio danneggiato).

SOLUZIONE: ASSUNZIONE DI ANTIOSSIDANTI E INTEGRAZIONE AD PERSONAM DI ALTISSIMA QUALITÀ NEI DOSAGGI ADEGUATI.

Come professioniste del benessere proponiamo integratori MOLTO SPECIFICI per le membrane cellulari, che vanno valutati in maniera personalizzata e quindi bypasso l’argomento.
Ciò che invece tutti possiamo assumere sono gli omega 3 che allungano i TELOMERI, ovvero come già detto, la parte terminale di un cromosoma, DNA che protegge dal deterioramento e il cui accorciamento riduce la durata della vita.
Vi rammento che potete acquistare OMEGA 3 di ottima qualità e con lo sconto sul sito www.norsani.it
Con il codice di sconto: MEND11
Qui trovate indicazioni su quali omega 3 vi consigliamo di assumere e perchè.
Anche la sedentarietà è un grosso problema per tutti noi, me inclusa.
È un fattore di rischio per la maggior parte delle malattie più diffuse.
Badate bene che non sto semplicemente parlando del NON fare attività fisica, che va fatto e ha sicuramente un effetto salutare, ma non è affatto sufficiente per azzerare i rischi della sedentarietà.
Diversi studi dimostrano che una vita sedentaria aumenta il rischio di diabete, malattie cardiovascolari e cancro, con esiti fatali.
Tutto ciò INDIPENDENTEMENTE dall’esercizio fisico, anche importante, praticato costantemente nel tempo libero.
Alle estremità dei cromosomi sono localizzati i telomeri, che influiscono sul modo in cui le nostre cellule invecchiano. Gli studi dimostrano che i telomeri si accorciano in presenza di sedentarietà, il che comporta una vita più breve rispetto a chi rompe questo schema.
Stare seduti troppo a lungo ha effetti negativi!
Evitiamo di rimanere fermi per più di 30-45 minuti di fila.
MEDITAZIONE, YOGA E PREGHIERA COME RIMEDIO AI DANNI CELLULARI
Numerosi lavori scientifici recenti documentano gli effetti della meditazione, delle tecniche di rilassamento e anche dello Yoga e della preghiera sui TELOMERI cellulari, su quelle parti di cromosoma che governano la lunghezza della vita cellulare, e su altri indicatori biologici.
Allungare i telomeri significa allungare la vita!!! 
Un gruppo di ricercatori norvegesi ha pubblicato nel 2013 i risultati di una ricerca dove una attività di meditazione, in soli 4 giorni, confrontata con semplici esercizi di respirazione e ascolto di musica, ha portato alla modifica della attivazione di 111 geni rispetto ai 34 modificati dalla musica.
In altre ricerche si è verificato il cambio della attività della telomerasi in soli 4 giorni di meditazione quotidiana (bastano 12 minuti ogni giorno).
E allora c’è da MEDITARE
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